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IBS: IL SUPPORTO FITOTERAPICO DELLA SINDROME DEL COLON IRRITABILE
Attualmente, si preferisce l'uso del termine sindrome del colon irritabile alle antiche denominazioni di colite spastica, colite muco-membranosa in quanto la mucosa del colon non presenta nei pazienti affetti evidenti alterazioni tissutali. Sono gli spasmi a dominare la sintomatologia, responsabili di dolori addominali. La stipsi è frequente; si può però riscontrare diarrea da iperperistalsi, soprattutto mattutina. La diagnosi è essenzialmente clinica e si basa su una accurata anamnesi ed esame obiettivo; tuttavia si devono valutare esami di laboratorio e strumentali, in caso di segni di allarme quali anemizzazione o perdita di peso o sanguinamenti, per escludere patologie organiche. Molta importanza viene data alle modalità di comparsa dei sintomi, modalità di miglioramento o peggioramento, sintomi associati (disturbi dell’appetito, intolleranze, nausea, vomito, alvo, eruttazioni, meteorismo.) e soprattutto alla componente psichica, ricordando che l’apparato digerente viene definito “cassa di risonanza delle emozioni”. L’ipersensibilità agli stimoli che caratterizza il colon irritabile può dipendere da una alterata sensibilità dei recettori presenti a livello della mucosa intestinale indotta dall’infiammazione mucosale, dalla degranulazione dei mastociti a livello delle fibre nervose, da un’aumentata attività serotoninergica, tutte correlate ad un’alterazione del microbiota. Vari studi clinici hanno dimostrato che i bifidobatteri sono in grado di ridurre il dolore caratteristico dell’IBS modulando l’infiammazione in loco. Uno studio, pubblicato su Nature, aiuta a spiegare come le cellule nervose siano sensibili alla composizione del microbiota intestinale e in che modo siano in grado di coordinare la loro attività con quella di altri tessuti del tratto digestivo. (Obata Y. et al. Nature (2020). Esiste un chiaro legame tra la presenza di batteri nel colon e la velocità con cui il cibo si muove attraverso l’apparato digerente. La “rottura” di questo equilibrio può causare danni considerevoli. È noto che vari fattori, tra cui la dieta e il microbiota intestinale, regolano la motilità intestinale, ma il team di ricercatori ha dimostrato che il microbiota intestinale può indurre l’espressione di geni che promuovono l’eccitabilità delle cellule nervose all’interno dell’intestino. La disbiosi e la perdità dell’integrità della mucosa intestinale, e quindi della sua funzione di barriera, sono anch’esse possibili fattori eziologici dell'IBS.
Nell’intestino irritabile caratterizzato da stipsi, che è la forma più frequente, si propone l’utilizzo di un prodotto a base di Bifidobatteri, poiché Bifidobacterium Longum e Bifidum riequilibrano il microbiota intestinale in corso di flogosi e di IBS, riequilibrano l’asse intestino-cervello e l’effetto dello stress, ostacolano la colonizzazione da parte di germi meno favorevoli e contrastano la stipsi migliorando transito e funzionalità. Si potrà quindi utilizzare Fortif 3, in cui i Bifidobatteri sono completati dalla presenza di prebiotici quali il Baobab che ne assicurano la persistenza in loco.
Tuttavia, dato l’importante ruolo della disbiosi nel Colon Irritabile o IBS, si assocerà anche un probiotico che contenga lattobacilli, in particolare L. Rhamnosus e L. Acidophilus, che grazie alle loro caratteristiche di aderenza e di modulazione immunitaria saranno sinergici nel ripristinare un miglior equilibrio insieme ai consigli dietetici. Utilizzeremo in questo caso il Fortif 1. Un protocollo completo prevede la somministrazione di una capsula dopo colazione, pranzo e cena, di Fortif 1 e di Fortif 3, per 3 mesi, da ripetere eventualmente più volte nel corso dell’anno solare.
La Fitoterapia può essere di valido aiuto in questo caso per diminuire l’infiammazione, il meteorismo, lo spasmo e l’atonia intestinale, grazie alle proprietà antalgiche, antinfiammatorie ed antispastiche, regolanti la fermentazione intestinale di Finocchio, Anice Verde e Zenzero; quest’ultimo ha anche un’azione regolatoria sui recettori della serotonina. La liquirizia, blando riequilibratore della motilità grazie all’azione sul neurovegetativo, ha azione antispastica. Sono sinergici lo Psillio, l’Agar-agar ed i semi di lino, per l’alto contenuto di mucillagini emollienti, lubrificanti e protettive, che oltre a sfiammare facilitano anche il transito intestinale. Il prodotto che contiene queste piante medicinali è il Colonvin, di cui si potranno consigliare due cucchiaini di polvere dopo i pasti due volte al dì, disciolti in poca acqua tiepida.
In caso di diarrea il protocollo verrà variato inserendo in una prima fase per 10 giorni il Fortif 4, prodotto antidisbiotico grazie alla presenza del probiotico Saccharomyces Boulardii, che elimina tossine, compete per la colonizzazione efficacemente contrastando la proliferazione di Candida e batteri patogeni, ed immunoregolatore per le proprietà del L. Casei. Il Fortif 4 sarà somministrato al mattino 2 capsule dopo colazione. Sarà associato al FORTIF PLUS, 1 capsula dopo colazione, fitoterapico efficace in caso di diarrea per le proprietà astringenti ed antisettiche dell’Agrimonia e del Mirtillo, adsorbenti ed emollienti dello Psillio, antinfiammatorie ed antispastiche di Finocchio, Camomilla e Zenzero e arricchito dalle proprietà pre e probiotiche dell’associazione di Baobab e Saccharomyces Boulardii.
Successivamente anche in questo protocollo verrà utilizzato il FORTIF 1 per le sue proprietà immunoregolatorie e se utile si potrà affiancare la prescrizione di gemmoderivati ad azione rilassante ed antidistonica.